Casaforte Blog
Un piccolo spazio dove condividiamo le nostre esperienze
venerdì 3 luglio 2015
In aumento casi di guida senza riposo: ma il problema è spesso in azienda
C’è chi guida ininterrottamente per ore e chi sfora invece di poco i periodi permessi, ma in ogni caso gli episodi di violazione dei tempi di guida e di riposo paiono moltiplicarsi. Purtroppo chi finisce sulle pagine dei giornali o sui siti di news sono i poveri autisti che spesso si trovano obbligati a ritmi di lavoro insostenibili, tali da non potersi fermare neanche per un panino. Con questo non vogliamo giustificare le infrazioni, ma solo sottolineare come si tratti di un problema di sistema e che, forse, qualche controllo in più andrebbe fatto a monte, in azienda. I casi di questi giorni riguardano un autista rumeno fermato dalla Scaut (Squadra controllo dell’autotrasporto) della Polizia Municipale di Verona, specializzata nelle verifiche sui mezzi pesanti. Il trasportatore aveva praticamente guidato senza interruzioni per 12 giorni, fermandosi poche ore per qualche breve sosta, senza osservare né il riposo giornaliero di 11 ore né quello lungo settimanale. Nell’ambito di questa operazione, sono stati controllati 28 autoarticolati, 19 dei quali stranieri, ma le infrazioni, oltre ai tempi di guida, hanno riguardato soprattutto altri aspetti. Molti cioè viaggiavano con pneumatici liscio con impianti freni non correttamente funzionanti. Un caso, pure, di cabotaggio irregolare. Altra infrazione è stata contestata dalla Polizia Municipale di Ravenna lungo la E45 a un autotrasportatore catanese di 35 anni, anche lui inottemperante all’obbligo di riposo giornaliero e settimanale. Grazie al dati del tachigrafo, controllati con il consueto police controller, hanno fatto emergere lo “sforamento” e il camionista è stato multato di 600 euro.
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martedì 26 maggio 2015
Crisi autotrasporto: per 6 aziende su 10 non c’è miglioramento
I moderati segnali di ripresa dell’economia nella prima parte del 2015 non corrispondono a un aumento della fiducia delle imprese dell’autotrasporto e della logistica nella fine della crisi. In particolare, 6 aziende su 10 del comparto considerano peggiorata la situazione economica generale del Paese e l’andamento economico della propria attività, mostrandosi leggermente più pessimista rispetto alla totalità delle imprese italiane che indica comunque un peggioramento (56,2%) Lo afferma un’indagine realizzata da Confcommercio e Conftrasporto, in collaborazione con Format Research, sul sentimento delle imprese del nostro settore rispetto alla situazione economica del Paese. Secondo il sondaggio di Confcommercio, circa il 58% delle imprese di autotrasporto e logistica ha visto peggiorare l’andamento della propria attività nel corso degli ultimi sei mesi; oltre il 60% delle imprese del settore ritiene che la situazione resterà invariata nel prossimo semestre e solo circa il 9% pensa che potrà migliorare. Per quanto riguarda i ricavi oltre il 58% delle imprese del settore li ha visto diminuire e il 27% prevede un’ulteriore flessione per i prossimi sei mesi. Inoltre il 57% delle imprese dell’autotrasporto e della logistica ha ridotto gli occupati negli ultimi sei mesi rispetto ai sei mesi immediatamente precedenti. Resta stabile la situazione dei prezzi praticati ai clienti per il 70% delle aziende e per il 90% nessuna variazione significativa è prevista nel prossimo semestre. Non migliora tra la fine del 2014 ed i primi tre mesi del 2015 nemmeno la situazione del ritardo dei pagamenti (peggiorata addirittura per il 48% circa delle imprese del settore), né il costo dei servizi bancari nel loro complesso (aggravato per il 53,5% delle imprese del settore). Insomma, la crisi perdura e non si vede la luce in fondo al tunnel.
martedì 19 maggio 2015
Più di 6.000 euro, 3 sequestri e 4 fermi: la multa record di un autista in Valsugana
C’è un piccolo laboratorio in Italia per il controllo integrato sulle strade. Si trova in Valsugana, per la precisione in Trentino, lungo la strada statale 47, un’arteria importante anche perché – dicono le statistiche – il 30% dei 3.000 veicoli pesanti che l’attraversano ogni giorno sono stranieri. Così durante il corso sull’autotrasporto internazionale organizzato a Borgo da Anvu (l'associazione nazionale della polizia locale), che prevede anche «prove pratiche di controllo», le forze dell’ordine hanno effettuato diversi controlli proprio per mostrare ai partecipanti le modalità con cui condurli. E tra i tanti, uno in particolare ha avuto esiti eccezionali. Già il protagonista, a dire il vero, si presentava originale, visto che la motrice aveva targa slovena, il rimorchio austriaca e il conducente era di nazionalità croata. Il termine "targa" però in questo caso va spiegato meglio. Anche perché in realtà le targhe della motrice risultava radiata nello scorso febbraio e quindi di fatto non era più esistenti e per questo partiva una prima multa da 884 euro e sequestro del veicolo. E stessa sorte seguiva l'assicurazione, che essendo agganciata all'assicurazione era fantasma. Inoltre 1.696 euro di multa con sospensione della patente scattavano nei confronti dell'autista che aveva rimosso i sigilli del cronotachigrafo. Da ultimo un terzo colpo di 4.130 euro con fermo del veicolo per 3 mesi arrivava anche per licenza internazionale irregolare e quindi per trasporto internazionale abusivo. Risultato totale: oltre 6mila euro di sanzioni, 3 sequestri e 4 fermi amministrativi sul mezzo. Un bel record!
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