giovedì 16 ottobre 2014
I divieti di riposo in cabina in Francia e in Belgio spingono gli autisti verso l'Olanda
L’Europa deve darsi regole comune, altrimenti i problemi finiscono per migrare da un posto all’altro senza trovare reale soluzione. E’ questo il senso della presa di posizione del sindacato olandese degli autisti CNV, che ha notato come, da quando in Francia e in Belgio sono state elevate le sanzioni per i conducenti che trascorrono il riposo settimanale a bordo del camion, sempre più trasportatori oltrepassano il confine olandese per parcheggiare lungo strade pubbliche e attendere di consumare il tempo che la legge destina al riposo. D’altra parte in Francia rischiano fino a 30.000 euro oltre a un anno di arresto, in Belgio 1.800 euro, mentre in Olanda, almeno in alcuni comuni, la sanzione massima che viene applicata non va oltre a 200 euro. Il sindacato olandese dice di non essere contrario di per sé a inasprire le sanzioni per adeguarle ai livelli francesi o belgi, ma si rende anche conto che, così facendo, si finirebbe per far spostare questi autisti in cerca di riposo in altri Stati in cui le sanzioni sono più blande. Anche perché il fenomeno esiste ed è diffuso. Il sindacato parla in particolare di tutti quegli autisti bulgari, rumeni o polacchi che a volte trascorrono anche più di tre mesi lontano da casa e che quindi vivono anche in condizioni difficili, sia dal punto di vista delle relazioni affettive, sia per quanto riguarda le loro condizioni psico-fisiche, ovviamente provate dal vivere sempre e soltanto all’interno della cabina. E se così è anche le loro prestazioni professionali vengano minate e di conseguenza il livello della sicurezza stradale. Ecco perché l’unica soluzione secondo il sindacato olandese è di prevedere una normativa comune a livello comunitario. D’altra parte se la normativa sull’orario di guida e di riposo è europea e il divieto di consumare il riposo settimanale in cabina è sempre contenuto in una normativa europea, non si capisce perché le sanzioni con cui punire chi infrange tale divieto deve essere decise in maniera autonoma e soprattutto diversa dai singoli paesi.
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