mercoledì 17 dicembre 2014
Fine del contante nei pagamenti di servizi di trasporto: governo disponibile a cambiare
Il pagamento dei servizi di trasporto soltanto in contanti? La norma - da poco approvata all’interno del decreto Sblocca Italia - sembra già essere entrata in crisi. O per lo meno il governo, in base a quanto è emerso nel corso di un’interrogazione parlamentare, andrà a riconsiderare la tracciabilità dei flussi finanziari nell'autotrasporto merci. Come si ricorderà l'art. 32 bis, D.L. n. 133/2014 per prevenire le infiltrazioni criminali e il riciclaggio del denaro derivante da traffici illegali, obbligava a pagare le prestazioni di autotrasporto attraverso strumenti elettronici di pagamento o comunque idonei a garantire la tracciabilità delle operazioni. Inoltre, compatibilmente a quanto previsto dalla normativa antiriciclaggio, impone ai destinatari delle prescrizioni antiriciclaggio di riferire eventuali violazioni di cui abbiano notizia entro 30 giorni al ministero dell’Economia. Nel corso di un’interrogazione parlamentare, però, è stato rilevato come la norma, oltre a derogarei al limite dei pagamenti in contanti posto a 1.000 euro dal Dlgs 231/2007, impone ai professionisti tenuti a riferire eventuali violazioni di cui abbiano notizia entro 30 giorni, senza però specificare gli aspetti sanzionatori. Da qui l’evidente differenziazione di trattamento tra sanzioni comminate a chi commette direttamente le violazioni e quelle finalizzate a colpire i destinatari delle prescrizioni antiriciclaggio. Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha chiarito che la norma in questione prevede l’interposizione di un soggetto terzo in quanto questi, nell'esercizio della propria attività professionale, dovrebbe riuscire a desumere l’irregolarità di un’avvenuta transazione tra privati e quindi darne comunicazione al MEF, proprio per evitare la prevista sanzione pecuniaria. In ogni caso il governo si è detto disponibile a «procedere ad una eventuale revisione della disciplina in questione al fine di garantire aderenza anche per questo ambito ai principi generali della disciplina antiriciclaggio».
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